A partire dal 1° gennaio 2025, l’utilizzo del BIM è obbligatorio in Italia per tutti gli appalti pubblici sopra i 2 milioni di euro. Cosa vuol dire? Come dovranno comportarsi le stazioni appaltanti? Come possono prepararsi gli appaltatori?

A quali opere pubbliche si applica l’obbligo del BIM

A partire dal 1° gennaio 2025, l’utilizzo del BIM è divenuto obbligatorio in Italia per tutti gli appalti pubblici dei lavori di costruzione e ristrutturazione di opere pubbliche, con un importo lavori superiore a 2 milioni di euro. L’obbligo si applica sia alla realizzazione di nuove costruzioni sia agli interventi su edifici esistenti, mentre esclude le manutenzioni ordinarie e straordinarie, che non coinvolgano opere già eseguite con la metodologia BIM.

Anche nel caso di appalti pubblici, che interessino edifici classificati come beni culturali, se l’importo lavori è maggiore della soglia comunitaria di 5.538.000 euro, sarà necessario l’utilizzo del BIM, o meglio dell’ HBIM, su cui trovate un approfondimento, tra i nostri Case-Study.   

Cosa stabilisce il Nuovo Codice Appalti

Questa importante novità è stata in prima istanza introdotta con il Nuovo Codice Appalti (D.Lgs. 36/2023) e il suo allegato I.9 . La soglia inizialmente prevista per l’ importo lavori da svolgersi in BIM era di 1 milione di euro. Successivamente il recente Decreto Legislativo 209/204 “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36” entrato in vigore il 31/12/2024, ha portato il valore della soglia agli attuali 2 milioni di euro.

L’intenzione del Legislatore è quella di continuare a promuovere la digitalizzazione nel settore delle costruzioni, per un approfondimento sulle peculiarità e i vantaggi del BIM, ti consigliamo questo nostro precedente articolo, evitando però che le stazioni appaltanti più piccole siano bloccate dal passaggio ai nuovi metodi e strumenti, a causa della scarsità di risorse a loro disposizione. 

Come possono adeguarsi le stazioni appaltanti

Per le stazioni appaltanti pubblicare un bando BIM significa adottare un nuovo metodo di gestione delle informazioni e strumenti tecnologicamente più avanzati.

Sarà necessario possedere le conoscenze per la redazione di un nuovo documento il Capitolato Informativo, in cui sono rese esplicite le specifiche che l’appaltatore dovrà rispettare durante la gestione informativa dell’opera.

Oltre alla produzione del Capitolato Informativo, il codice degli appalti richiede alle stazioni appaltanti una più profonda e strutturale preparazione, che si concretizza in:

  • Investimento in tecnologie hardware e software dedicate alla gestione dei modelli BIM
  • Implementazione di un sistema di gestione BIM, per le procedure di gestione e controllo dell’uso della nuova metodologia
  • Redazione di Documenti di fattibilità della alternative progettuali “DOCFAP” e di documenti di indirizzo preliminare “DIP”, dotati di requisiti informativi
  • Adozione di un Ambiente di Condivisione Dati “ACDat” per garantire una gestione sicura ed efficiente delle informazioni e dei modelli
  • Gestione di modelli IFC, che assicurino la trasparenza, la concorrenza e l’interoperabilità
  • Formazione del personale negli strumenti e nelle metodologie BIM

Nel prossimo articolo di questo blog parleremo più nel dettaglio del Capitolato informativo, ma Costruire Digitale è già pronta ad accompagnare le stazioni appaltanti che intendono pubblicare bandi BIM, lungo un percorso di adozione del BIM progettato su misura. 

Cosa cambia per gli appaltatori

Anche grazie al nuovo quadro normativo, è destinato a salire rapidamente il numero degli appalti, in cui le capacità BIM degli appaltatori saranno condizione imprescindibile o garantiranno un punteggio premiale.

Per i progettisti, le società di ingegneria e le società di costruzione che vorranno garantirsi competitività nelle opere pubbliche, sarà necessario dotarsi di:

  • Figure professionali certificate, soprattutto BIM Manager, BIM Coordinator e BIM specialist, per ogni disciplina di interesse dell’organizzazione
  • Tecnologie hardware e software dedicate alla gestione dei modelli BIM
  • Sistema di gestione BIM, per le procedure di gestione e controllo dell’uso della nuova metodologia
  • Gestione di modelli IFC, che assicurino la trasparenza, la concorrenza e l’interoperabilità

Costruire Digitale nasce proprio per mettere a disposizione l’esperienza delle sue figure certificate e altamente specializzate nella modellazione, gestione e coordinamento dei tuoi progetti.
Se non intendi perdere il treno della digitalizzazione dell’industria delle costruzioni, noi possiamo accompagnarti verso l’adozione efficace e veloce dei nuovi strumenti e metodo previsti dalla legge.

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